Piercing uomo: tutto quello che devi sapere
Ringraziamo la testata GAETA.IT per il seguente articolo che riportiamo di seguito.
Ne parliamo con Marco Manzo, storico tatuatore e piercer della Capitale il cui studio è situato in Via Cassia 1134 A, facilmente raggiungibile sia attraverso il raccordo che dal centro della Città. Piercing Uomo
Manzo ci dice che la pratica del piercing è molto richiesta anche dal genere maschile. Infatti negli ultimi anni, oltre al classico piercing al lobo, vediamo un crescente interesse anche verso altre tipologie di piercing che sono quelle delle cartilagini dell’orecchio, con orecchini più grandi e particolari, attraverso la scelta di palline più grandi o anelli dalle dimensioni più decise alla dilatazione del lobo dell’orecchio al sopracciglio fino ad arrivare al capezzolo. Ricordiamo che il capezzolo è sempre stato utilizzato dal genere maschile, soprattutto dagli uomini di mare, infatti vi è un legame con il mondo marinaresco.
Quando si oltrepassava la linea dell’Equatore, era come un rito di passaggio e dunque ci si forava il capezzolo e questo rappresentava una forma di vanta nell’ambiente de marinai e delle diverse capitanerie.
Dunque possiamo dire che era molto utilizzata questa pratica anche dagli antichi legionari nel periodo dell’Impero Romano Per i centurioni romani era un simbolo di appartenenza.
Gli antichi romani, a cominciare da Giulio Cesare come molti dei suoi centurioni, portavano il piercing al capezzolo a simboleggiare la forza, la virilità e la fedeltà all’Impero romano nonchè l’unione e la solidarietà fra gli uomini dell’esercito.
Orecchino Farmacia Gioielleria: si può ancora fare?
Per l’esecuzione di piercing in sicurezza gli unici luoghi autorizzati sono gli studi di piercing e tatuaggi. È consentito con la legge della Regione a farmacie, profumerie e altro, la sola esecuzione della foratura del lobo. Solo a coloro che hanno una sala apposita e garantiscono la sterilità della procedura e che abbiano comunicato questo tipo di attività alle autorità competenti.
“Sono state date tutte le indicazioni per il consenso informato, – aggiunge Manzo – sia per i maggiorenni che per i minorenni, distinguendo tra tatuaggio e piercing, dove vengono anche elencate le motivazioni per le quali sono sconsigliati piercing , quali ad esempio lesioni o malattie della pelle, allergie, vizi cardiaci , gravidanza, allattamento, soggetti sottoposti a terapia anticoagulante ed anche i possibili effetti collaterali e complicazioni , come infiammazioni, infezioni, reazione immunitarie, cheloidi.
Per quanto riguarda i minorenni, nello specifico, per l’esecuzione di uno o piercing è obbligatorio che il consenso informato venga reso personalmente da un genitore o tutore davanti all’operatore, rilasciando anche sul modulo i numeri di documento del genitore, presentandosi anche con il documento di identità dl minore. L’operatore dovrà informare sui materiali dei monili di piercing, che possono contenere metalli quali nichel, cadmio o piombo in percentuali non superiori a quelle consentite, come già stabilito dal Resap 2008″
Gli studi professionali utilizzano perlopiù acciaio chirurgico, bio-plastica o titanio, mentre in altri luoghi si utilizza spesso l’oro o leghe con oro o placcature, che non sono contrariamente alla credenza comune , materiali biocompatibili e conformi alle predette normative in merito ai limiti di contenuto di nichel.
Presso il Tribal Tattoo Studio, tutto il materiale sterile viene scartato davanti al cliente e vengono utilizzati sempre i migliori materiali in commercio.
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