Bridge e Third Eye, cosa sapere sul piercing del momento

Ringraziamo L’avvisatore.it per il seguente articolo di approfondimento.

Quali sono la caratteristiche di questi piercing così in voga nell’ultimo periodo? Innanzitutto scopriamo di che cosa si tratta grazie all’aiuto di un esperto di eccellenza: stiamo parlando di Marco Manzo, una delle massime autorità italiane in fatto di piercing e tattoo, celebre nel mondo dell’arte contemporanea e delle più prestigiose collezioni museali legate alla body art.

-Queste due tipologie di piercing stanno cavalcando l’onda del successo specie nell’ultimo anno tra i più giovani- ci spiega Manzo- Per effettuare un bridge piercing, vale a dire la stanghetta che si trova sul dorso del naso all’altezza della distanza tra gli occhi, occorre necessariamente recarsi da un ottimo professionista. Si tratta di una tipologia di piercing che richiede una elevata esperienza da parte del piercer che lo andrà ad effettuare dal momento che la zona tratta è molto particolare.-

Vi è infatti una parte ossea che spinge verso l’orecchino, all’inizio andrà applicato un orecchino un po’ piu lungo per permettere al gonfiore di compiere il suo percorso, dopo una decina di giorni è consigliato un cambio per portarlo a misura, dunque una sostituzione dell’orecchino, si consigliano palline non troppo grandi poiché potrebbero influire sulla visibilità dell’utente ed essere viste trovandosi all’altezza dello sguardo.

Piercing Roma: chi è Marco Manzo? Il tatuatore delle celebrità

Il Tribal Tattoo Studio di via Cassia a Roma dove i piercing sono eseguiti da 30 anni da  Marco Manzo ,che è anche docente di igiene,  sicurezza e tecnica di tatuaggio e piercing nei corsi professionali sin  dalla loro istituzione: tutti i materiali sono conformi e le norme sono seguite alla lettera, come avviene  nei centri piercing autorizzati: oltre all’utilizzo dell’ago cannula sterile e monouso, i materiali usati sono bio-compatibili (acciaio chirurgico di grado medicale, teflon, titanio, bio-plastica), come richiesto dalla norma UNI EN 1811:2011 scartati insieme a tutto lo strumentario necessario davanti al cliente.

Terzo Occhio: spiritualità e moda

Per quanto riguarda il Third Eye Piercing, stiamo parlando di un vero e proprio microdermal  che è una tipologia di piercing un po’ particolare, dal momento che non trapassa la pelle da parte a parte (come avviene con gli orecchini, per esempio), ma il gioiello viene inserito nella pelle tramite una piccola incisione, quasi come se fosse incastonato.

Il Third Eye Piercing può essere esguito con tecnica microdermal o altrimenti con una bananina come viene eseguito il piercing  all’ombelico, quindi un foro con agoccannula usa e getta, nel massimo rispetto e rigore di tutte le norme igienico-sanitarie.

Il terzo occhio è una moda che sta dilagando soprattutto riprendendo quelle usanze e costumi provenienti dall’India, vi è infatti dietro a questa tendenza un richiamo piuttosto esplicito alla ricerca della spiritualità da parte delle nuove generazioni e non solo.

Ricordiamo che nel Lazio i piercing possono essere effettuati al lobo dell’orecchio, consenso scritto reso davanti all’operatore in qualsiasi zona del corpo.

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